Da sempre l’uomo è in
cerca di un contatto con l’altro, ma nella società di oggi, in cui
prevale la “tensione” verso l’esterno e in cui domina l’apparenza,
emozioni e sentimenti tendono a essere spettacolarizzati o
deformati. Ed è così sempre più difficile mostrarsi e riconoscersi
in modo “autentico”, senza maschere, sovrastrutture mentali e falsi
pudori.
In tale contesto, la
Poesia può però costituire una possibilità di salvezza, un mezzo
tramite cui tentare di stabilire un contatto con gli altri,
facendoci riconoscere per quello che siamo veramente ed esaltando
l’antropoligia tramite i versi. Con la poesia possiamo dunque
avvicinarci al “diverso da noi” con una piena e autentica
“condivisione”.
Ed è proprio questa la
motivazione che ha portato alla nascita di questi versi, nei quali
l’autore “si” mostra e “ci” mostra con tutte le emozioni e tutto il
coraggio possibili.
Ossia fuori contorno,
fuori cornice e, soprattutto, fuori controllo.
Alessandro Dall’Oglio
è nato a Roma il 13 giugno 1974, figlio della “città garbata”, nello
scenario della Garbatella barocca. Dopo aver conseguito un Master in
analisi tecnica dei mercati finanziari, ha scelto di seguire la sua
propensione più naturale: quella per l’antropologia, approfondendo
le tematiche relative alle relazioni interpersonali nonché le più
svariate espressioni artistiche e socio-culturali. Al momento si
occupa di ridere, amare e sognare. |