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			Nella 
			carriera di Peter Paul Rubens fu cruciale il rapporto con i 
			governatori dei Paesi Bassi spagnoli, o Fiandre meridionali: 
			l’arciduca Alberto VII d’Asburgo e  l’infanta Isabella Clara 
			Eugenia, sua consorte, di cui Rubens fu pittore di corte, agente 
			d’arte, consigliere politico e ambasciatore. Ciò fa da premessa al 
			presente studio, dedicato alla produzione rubensiana commissionata 
			dalla corte di Bruxelles proprio negli anni di governo di Alberto e 
			Isabella. L’analisi stilistica e iconografica è così interpretata 
			alla luce di una precisa volontà di propaganda diplomatica volta a 
			supportare le politiche degli arciduchi, legati alla corte spagnola 
			– e quindi alla spiritualità controriformistica della Chiesa – e 
			impegnati nella lotta contro i tentativi di conquista da parte delle 
			rivoltose Fiandre settentrionali, riunitesi nella Repubblica delle 
			Provincie Unite. Il rinvenimento di importanti documenti 
			archivistici ha inoltre contribuito a far conoscere un periodo poco 
			noto nella biografia di Rubens, gli anni italiani, delineando 
			l’ambiente cattolico frequentato dal pittore fin dalla giovane età; 
			circostanza che lo agevolò nel suo ingresso alla corte fiamminga una 
			volta tornato in patria. Ad arricchire il volume, 86 dettagliate 
			schede di catalogo, provviste delle immagini relative alle varie 
			opere prese in esame. 
			
			  
			
			Cecilia 
			Paolini, specializzata in Storia dell’Arte Medievale e Moderna 
			presso la Sapienza Università di Roma, ha conseguito il titolo di 
			Dottorato con una tesi sulle committenze rubensiane fiamminghe. Ha 
			collaborato con il Museo Hallie Ford dell’Università Willamette di 
			Salem (Oregon, USA), è stata membro del comitato scientifico delle 
			mostre “Rubens e la Nascita del Barocco” (Milano, 2016-2017) e 
			“Rubens and the birth of the Baroque” (Tokyo, 2018-2019) e ha 
			rintracciato  e pubblicato documenti della famiglia di Rubens 
			relativi agli anni di soggiorno in Italia. Ha poi studiato i 
			rapporti intercorsi tra il pittore fiammingo Paul Bril e lo scultore 
			milanese Ambrogio Buonvicino e si è occupata della ricostruzione 
			biografico-critica di Jacob de Hase.  |