Il presente saggio esamina i dipinti religiosi su tavola (retabli) realizzati tra XV e prima metà del XVI secolo in Provenza, focalizzando l’attenzione sulla problematica delle “assenze”. La ricerca storico-artistica si concentra spesso – e in parte è obbligata a farlo – sulle opere “sopravvissute” ai secoli, trascurando patrimoni scomparsi nel corso del tempo (distrutti o dispersi), ma la cui conoscenza è fondamentale per giungere a una piena comprensione di determinati luoghi e tempi artistici. Lo stesso patrimonio provenzale risulta flagellato da distruzioni d’ogni sorta, così come quello di altre regioni francesi, e per ricostruirne la storia e il senso è necessaria un’esplorazione archivistica coadiuvata da una ricognizione dei monumenti e da una ricerca di eventuali testimonianze iconografiche, efficaci “documenti visivi” delle opere perdute. Attraverso tale indagine si è raggiunta una “valutazione quantitativa” utile a mettere in rapporto il conservato con il perduto, evitando così interpretazioni parziali. La Provenza occupa tra l’altro un posto di riguardo poiché, rispetto ad altre regioni della Francia, la quantità dei documenti conservati consente di delineare sia la tipologia delle opere, sia la fisionomia dei singoli artisti. Le aree esaminate includono Avignone, Arles, Marsiglia, il Contado Venassino e la Contea di Provenza.

Ginevra Bentivoglio (Roma, 1978) si laurea in Lettere all’Università degli Studi Roma Tre con una tesi in Storia dell’Arte sul tema del “conservato e perduto” nella pittura provenzale fra XV e XVI secolo. Specializzata in Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Artistico presso l’Università degli Studi della Tuscia, ha redatto vari articoli di taglio storico-artistico per la rivista InStoria.